Come abbiamo già avuto modo di spiegare in questo articolo, il Training Autogeno, introdotto per la prima volta dal neurologo tedesco Johannes Heinrich Schultz, nel 1932, è stato studiato negli anni attraverso l’utilizzo di strumentazioni di neuroimmagine, per verificare che sia davvero efficace come affermano le testimonianze di chi lo pratica.
Numerose ricerche hanno dimostrato come, il training autogeno, e i suoi esercizi, apportano modifiche fisiologiche positive nella mente e nel corpo. Queste modifiche, in senso positivo, hanno un impatto curativo su molte patologie ad esempio quelle di origine psicosomatica, e anche sulla gestione dell’ansia e dello stress, sulla possibilità di modificare comportamenti disfunzionali.
Gli ambiti di applicazione sono numerosi e le controindicazioni sono pressoché nulle.
Questi studi hanno dimostrato anche che, 20 minuti di training autogeno, eseguito correttamente, equivalgono a 2/3 ore di sonno, molto utile per recuperare le energie nei periodi di forte stress.
Gli esercizi basilari dei corsi di training autogeno possono essere elencati come segue:
Questi esercizi apportano modifiche fisiologiche positive nella muscolatura, nel sistema cardiovascolare e neurovegetativo e nell’apparato respiratorio, generando di conseguenza una situazione di benessere del corpo e della mente, che si riflette su tutti gli aspetti della vita quotidiana.
Gli effetti collaterali delle pratiche di training autogeno, sono pressocché nulli. È certo che per apprendere correttamente le tecniche, è necessario affidarsi a corsi o specialisti adeguati, allo stesso modo di altre pratiche come la meditazione o lo yoga, a cui il training autogeno può essere equiparato.
Il Training Autogeno può essere definito come un metodo di auto distensione mente-corpo che, una volta acquisito, può essere di grande aiuto in situazioni di difficoltà o disagio. Questa tecnica viene introdotta per la prima volta negli anni Trenta grazie allo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz.
Il Training Autogeno può essere praticato per risolvere diverse problematiche. Esso viene consigliato dagli esperti per alleviare situazioni di ansia e stress nelle quali avvengono molte attivazioni a livello fisico ed emotivo.
Il Training Autogeno serve infatti a controllare i propri stati emotivi allo scopo di prevenire e alleviare situazioni stressanti.
Il Training Autogeno viene anche consigliato per curare l’insonnia e per sintomi psicosomatici come mal di testa, mal di stomaco, male alla cervicale, etc. Un altro ambito di applicazione del Training Autogeno è il settore sportivo. In questo caso l’apprendimento degli esercizi serve a facilitare la concentrazione dell’attenzione e a prevenire ansia da prestazione. Risulta inoltre molto utile anche per i pazienti che soffrono di fobie, disturbi della pelle e disturbi sessuali.
La pratica del Training Autogeno prevede gli esercizi della calma, della pesantezza e del calore. Durante gli esercizi, è fondamentale indossare abiti comodi e scegliere un luogo privo di rumori e distrazioni.
Gli esercizi vengono condotti dall’esperto e possono essere effettuati in tre posizioni, la posizione sdraiata, la posizione seduta e la posizione del cocchiere.
Il Training Autogeno lavora molto su un tipo di respirazione molto particolare: la respirazione diaframmatica. Essa non viene mai praticata nella vita quotidiana ma serve a ossigenare i tessuti e ad entrare in un piacevole stato di rilassamento. Dopo l’esercizio della respirazione, seguono altri esercizi di base denominati: esercizio della calma, esercizio della pesantezza ed esercizio del calore.
A questi tre esercizi ne seguono altri tre che sono secondari ed aiutano a stabilizzare le sensazioni positive: l’esercizio della fronte fresca, l’esercizio del cuore e l’esercizio del plesso solare. Al termine della sessione di Training Autogeno è sempre consigliato effettuare i cosiddetti esercizi di risveglio e recupero delle normali funzioni vitali.
Ricordiamo infine, che il Training Autogeno può essere effettuare in ogni momento e luogo della giornata, soprattutto in situazioni di disagio o forte stress emotivo.