Le persone che soffrono sanno bene che il dolore va ben oltre alla percezione del dolore stesso. Secondo una recente ricerca scientifica, il dolore prolungato è addirittura in grado di modificare la nostra struttura cerebrale, ad esempio, assottigliando lo spessore di importanti zone implicate nei processi di memoria, di pianificazione delle azioni, di gestione dello stress, etc.
Fortunatamente, questi effetti possono essere contrastati in molti casi mediante la pratica del Training Autogeno.
Prima di parlare degli effetti positivi del Training Autogeno in merito alla gestione del dolore, è bene fare una premessa: il dolore non deve essere interpretato come un disagio da eliminare ad ogni costo. Esso è infatti un segnale biologico naturale del nostro organismo che ci informa che qualcosa non va. L’obbiettivo del Training Autogeno è quindi quello di individuare la causa e impedire che il dolore continui e si cronicizzi.
Ogni persona inoltre reagisce al dolore in maniera diversa. C’è chi lo percepisce in maniera totale e si sente completamente sopraffatto dalle emozioni, c’è chi invece lo manifesta attraverso un’insensibilità totale. Dipende sempre dalla personalità e dalla capacità di elaborazione del soggetto.
Lo scopo del Training Autogeno è eliminare il dolore o cercare di creare un rapporto costruttivo con esso. Tutto questo è possibile grazie ad alcuni esercizi che aiutano il soggetto a raggiungere uno stato di calma e rilassamento in grado di placare le emozioni negative.
Gli esercizi del Training Autogeno per la cura del dolore cercano di restringere il campo coscienza e di dirigere l’attenzione sul mondo interiore. Grazie a questa tecnica è possibile escludere la sensazione di dolore in una determinata zona e concentrarsi intensamente su un’altra sensazione (ad esempio il rilassamento). In questo modo, il dolore rimarrà sullo sfondo.
Il Training Autogeno si rivela inoltre molte utile per placare le alterazioni neurovegetative provocate dal dolore, come l’aumento del tono muscolare, il battito accelerato, la respirazione rapida, etc. Infine, il TA può indebolire la cosiddetta “spirale del dolore” (prodotta dall’ansia e dalla paura del dolore stesso) grazie allo smorzamento delle componenti emotive collegate al dolore.